- 25) TAURISANO, LA CITTA' DI GIULIO CESARE VANINI (6)

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Taurisano è un’interessante cittadina della Puglia, in provincia di Lecce, agli estremi del basso Salento. E' un territorio tutto da scoprire con le sue antiche chiese, le masserie, le costruzioni a secco sparse nelle campagne circostanti, i palazzi dell'aristocrazia locale, le corti e le vie che si possono ammirare passeggiando nel caratteristico centro storico. Gode di una posizione geografica molto favorevole, soprattutto per il turismo estivo; infatti dista pochi chilometri dalle località balneari più frequentate: Torre S. Giovanni, Gallipoli, S. Maria di Leuca. Si distingue anche per la qualità della produzione artigianale legata alla lavorazione del ferro battuto, del legno, della pietra leccese, della cartapesta, cercando così di rilanciare gli antichi valori.

Il figlio più illustre è Giulio Cesare Vanini.
Nato a Taurisano, nel 1585, da Giovan Battista e da Beatrice Lopez de Noguera, dopo aver compiuto gli studi in provincia si trasferì a Napoli, dove conseguì la laurea in "utroque iure". Entrato nell'ordine carmelitano col nome di fra' Gabriele, si trasferì a Padova, dove ebbe contatti con il gruppo di Paolo Sarpi, cominciando a distinguersi per un atteggiamento critico verso l'ortodossia cattolica e per la controversia religiosa antipapale. Per questi motivi dovette fuggire in Inghilterra, dove abiurò alla fede cattolica, ma dopo un periodo di circa due anni fu preso da ripensamenti e cercò di riannodare i contatti con la Chiesa di Roma.


Chiesa matrice della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo
La chiesa, costruita nel 1803 su progetto di Carlo Lopez y Royo, ex benedettino, sorge sulle fondamenta di una chiesa cinquecentesca demolita perché insufficiente ad accogliere la comunità taurisanese in continua crescita demografica e perché era stata lesionata in più parti da un incendio. La chiesa, di stile prevalentemente tardo barocco e neoclassico, con elementi dorici (capitelli corinzi), è ad una sola navata con pianta a croce latina.
E' grandiosa, protesa verso l'alto dove, sulle volte a crociera, le linee di tutta la struttura s'intersecano e si esaltano nella chiara luminosità di tutto l'ambiente. La facciata, compresa tra due snelle torri, si sviluppa in linee simmetriche e decisamente semplici. Sull'architrave della porta principale è scolpito lo stemma del paese: un toro sfrenato che saltella tra i colli. La cupola, elegante nella sua grandiosità, è realizzata con mattonelle policrome smaltate, lavorate sul posto secondo una tecnica antica tipica del Salento. L'interno, interamente affrescato con festoni e arabeschi dalle tonalità molto intense, è un misto di elementi neoclassici e tardo barocchi.
Tele importanti sono: l'Immacolata del pittore De Baccaro (1668), la Madonna del Rosario (1684), la Madonna della Strada o delle Grazie del pittore O. Sammali (1698), S. Oronzo (XVII sec.), S. Maria de Finibus terrae (XVII sec.), la Lapidazione di S. Stefano (prima metà del XVIII), Madonna del Carmine (XVIII sec.), Morte di S. Giuseppe (XVIII sec.), la Pietà (1812), San Vito (XIX sec.), Sacra famiglia (XIX sec.). Cospicuo è anche il patrimonio statuario che annovera: la Madonna del Rosario, lignea, del '600, la Madonna della Strada (1868) anch'essa lignea, di Scuola Veneziana, S. Vito, S. Lucia, S. Luigi, Sacro Cuore di Gesù, S. Antonio da Padova, Sacra Famiglia, ecc. L'organo "da muro" a tre campate fu realizzato nel 1930, come attesta l'iscrizione.

Chiesa di Maria SS. Della Strada
La chiesa fu edificata tra la fine del XIII sec. e il 1320 ed è il più importante esempio di architettura romanico-pugliese del Salento. La facciata è impreziosita da un grande rosone, lo "speculum magnum", caratterizzato da due corone concentriche, decorate con elementi vegetali e geometrici, nelle quali si dovrebbero riconoscere le figure di un leone alato, un toro, un'aquila e un angelo (simboli degli evangelisti) e le figure di Cristo e dei dodici apostoli; una terza corona è ridotta solo alla metà superiore.
Il portale è costituito da tre ordini di festoni che racchiudono il preziosissimo architrave raffigurante la scena dell'Annunciazione, uno dei pochissimi esempi di scultura bizantina di tutta la Puglia, resa celebre dalla frase della "salutatio" angelica scolpita ai lati delle due figure in caratteri greci. Sul lato meridionale della chiesa, sotto il campanile settecentesco, è incastonata una meridiana bizantina, risalente al XIV secolo. L'interno è ad una sola navata e la copertura dell'edificio è con volta a botte nel vano orientale e nella parte restante con volte alla leccese, risalenti ai primi anni del secolo scorso.
Sul lato sinistro, attraverso un arco ogivale si accede alla cappella dell'Annunciazione recentemente restaurata e restituita al pubblico l'8 novembre 2003. Sul pilastro destro dell'arco d'ingresso è affrescata l'immagine cinquecentesca di S. Nicola di Bari e sul pilastro sinistro è raffigurato S. ntonio abate. La parte centrale, invece, è cupata dalla scena del Cristo in croce, rappresentato tra due angeli, circondato, più in basso, dalle figure della Madonna orante, a sinistra, e di San Leonardo di Noblac, a destra. La parete sinistra contiene la scena dell'Annunciazione dove si può leggere l'iscrizione di un graffito: ANNO D(OMINI) 1538 / EGO ANGE. Sulla parete di destra, invece, è affrescata la figura della Vergine di Costantinopoli. All’interno della chiesa degne di nota sono alcune tele: S. Lucia (1716), Santa Maria Maggiore e S. Carlo Borromeo (sec. XVIII), Miracolo della Madonna della Strada (1866) di Francesco Tempesta; e alcune statue: S. Giuseppe, l'Addolorata, e un altra Madonna della Strada (in cartapesta).
La chiesa, secondo una leggenda, sarebbe stata edificata da un mercante miracolato dalla Madonna; sarebbe stata perciò introdotta l'usanza di cingere l'edificio con un lungo cordone intessuto a spirale con fili d’oro (risultato della fusione dei gioielli del mercante), rifatto poi dalla pietà dei fedeli con fili d’argento (XVIII sec), infine sostituito con uno ricoperto di cera rossa.
 



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Torneo carnevale di Gallipoli - Coppa Santa Maria di Leuca
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