Non è facile risalire alle origini di Sogliano dal momento che mancano fonti storiche e documenti scritti.
Alcuni studiosi datano la sua edificazione all'epoca pre-romana della magna-grecia, altri ritengono che le sue origini possano risalire all'epoca delle migrazioni bizantine. La tradizione più antica, addirittura, ritiene che la sua costruzione sia avvenuta in epoche più antecedenti, quando si professava il culto del dio Giano Bifronte (divinità italica) o del dio Sole (del quale riconosciamo il simbolo anche sullo stemma) tutti elementi propri delle popolazioni salentine vuoi che fossero autoctone, vuoi che fossero d'origine ellenica. Sicuramente il casale di sogliano ebbe origine in epoca magno-greca, decadde in seguito, risorse sotto l'impero romano e dopo un periodo di nuova decadenza in cui fu semplice "locus", prese nuovamente a popolarsi in seguito alle migrazioni bizantine, ai monaci basiliani. Da ciò si deduce come sia difficile risalire anche alle origini del termine "Sogliano"; per il nome aggiuntivo "Cavour", invece, vi è una spiegazione storica. All'indomani dell'Unita d'Italia, Vittorio Emanuele II ordinava con proprio decreto, ai comuni che presentavano identità di nome, di mutare la propria denominazione per evitare possibili confusione. Di Sogliano, in Italia, esistono due comuni: il nostro e quello in provincia di Forlì. Il secondo, che sorge sulle rive del Rubicone, scelse di denominarsi Sogliano al Rubicone. Il nostro, invece, Sogliano Cavour in omaggio all'illustre statista piemontese Camillo Benso di Cavour artefice dell'Unita d'Italia.Fonti storiche più attendibili si riscontrano dall'inizio del IX secolo in poi, infatti, Sogliano fu al centro della dell'immigrazione monastica basiliana affluita dalle province orientali dell'impero bizantino verso il meridione d'Italia, Sicilia e Calabria prima, Puglia successivamente. Con l'arrivo dei monaci basiliani, anche nel piccolo feudo di Sogliano, si assistette alla grecizzazione dei preesistenti monasteri bizantini e alla costruzione di nuove chiese chiese-cripte ipogee e cenobi. Intorno a questi centri spirituali ritornò a ricostituirsi il paese allora denominato "Sugiana". Dal 1055 al 1088 Sogliano fece parte della contea di Lecce allora appartente alla famiglia normanna di Roberto il Guiscardo.
A partire dal 1088 e sino a tutto il 1648 fece parte della contea di Soleto cui sottostavano oltre a Sogliano anche Galatina, Noha, Sternatia, Zollino, Aradeo e il cui massimo splendore coincise con il governo di Raimondo del Balzo Orsini. Nel 1664 passò ai Filomarino che lo governarono per un trentennio durante il quale concorsero alla costruzione del Monastero dei Padri Agostiniani edificato su ciò che rimaneva della chiesa di S.Maria del Riposo. Sul finire del '600 i filomarino vendettero Sogliano ai Ferrari. Gran parte delle proprietà terriere che fu dei duchi Ferrari passò nella seconda metà del XIX secolo ai Tamborrino di Maglie. Dai Tamborrino per via di parentela, stabilita con i matrimoni, passò ai Galluccio di Galatina che ancora oggi sono tra i maggiori proprietari.
Arte e cultura
La Chiesa di San Lorenzo Martire
Non esistono documenti che ci facciano risalire con certezza all'anno di costruzione, probabilmente risale al XV secolo. Con il passaggio dal rito greco a quello latino operato con la venuta a Sogliano dei Padri Agostiniani prese il nome di "Chiesa di S. Lorenzo Martire". All'inizio della metà del XIX secolo col crescere della popolazione fu indispensabile pensare ad un suo ampliamento, fu una fusione indovinata tra vecchio e nuovo. La vecchia piccola chiesa rimase al centro e intorno si aggiunsero le navate laterali, il transetto con le cupole, l'abside semicircolare e la facciata. Si invertì però la direzione. La facciata si aprì sulla nuova piazza, quasi a guardare la Sogliano che si estendeva verso Galatina. Quella antica, invece, fu completamente occupata dal transetto, dalla cupola e dall'abside. La facciata è neoclassica, l'interno è a croce latina a tre navate divise tra loro da pilastri che sorreggono gli archi a tutto sesto. Al centro della cupola si vede in una nuvola un angelo che ha in mano una graticola e nell'altra la corona, mentre un altro regge una palma. Sono i simboli di S. Lorenzo, patrono di Sogliano, al quale è dedicata la chiesa. All'interno tra le opere più emergenti si ricorda l'Altare Maggiore, l'Altare della Madonna del Rosario, l'Altare della Madonna Addolorata, l'Altare di S. Michele, l'Altare di S. Giuseppe e l'Altare del Crocefisso opere per la maggior parte tutte in stile barocco, la statua di S. Lorenzo in legno di pregevole fattura.
La Chiesa Maria S.S. Annunziata
Comunemente chiamata chiesa del Convento sorge su un complesso di grotte delle quali rimane ancor oggi pur con i rimaneggiamenti e gli adattamenti subiti la grotta della Madonna del Riposo in quell'epoca centro di grande spiritualità e meta di continui pellegrinaggi. Per il grande interesse storico è stato deciso di preservarla con la costruzione sovrastante di una chiesa e nelle immediate vicinanze di un monastero. L'attuale chiesa superiore si presenta ricca di motivi artistici e pittorici. La facciata è lineare, sobria, molto semplice. Si evidenzia il portale, composto da due alti plinti su cui poggiano due colonne a tutto tondo sormontate da due capitelli che sostengono la trabeazione con l'epigrafa latina "Deipare semper virgini". Al centro della facciata vi è un'ampia finestra sulla cui sommità è riposto lo stemma dei Filomarino munifici benefattori per la costruzione della chiesa. Ai lati del portale si aprono due nicchie contenenti due statue acefale raffiguranti probabilmente S.Agostino e S.Nicola da Tolentino.
L'interno presenta sette altari, tre a destra, uno centrale e tre a sinistra. Quello centrale,di fronte all'ingresso, è l'Altare Maggiore. Il primo altare a destra è quello del Crocefisso, centralmente a destra è situato quello dell'Immacolata, segue l'Altare di S.Maria situato di fronte a quello di S.Agostino quasi a sottolineare il rapporto materno e filiale che intercorre tra i due. Sul lato sinistro della chiesa il primo è dedicato a S.Nicola la cui statua riempie la nicchia centrale. Il secondo è l'Altare della Natività: particolari le due colonne tortili poggiano su due plinti sulla facciata dei quali ci sono due graziosi bassorilievi, quello di sinistra raffigura Gesù che fa la comunione alla Madonna, quello di destra riproduce l'Ultima Cena. L'ultima Altare è quello dedicato a S.Agostino di cui presenta una statua imponente e maestosa. Sul capo la mitra, segno dell'episcopato, un ampio mantello piviale gli copre le spalle, sulla mano sinistra un libro e la destra in atteggiamento si scrivere, sotto il piede destro tre volumi rappresentanti gli errori teologici che egli estremamente combatte. C'è ancora da ammirare un lavabo in pietra leccese, un affresco di S.Agostino del tardo '700 e tre tele, la Madonna del Buon Consiglio, in una cornice lignea originale, la Madonna del rosario e quella raffigurante S.Vincenzo Ferrari.
La Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio
L'attuale Chiesa delle "Anime Sante" sorge su un complesso di grotte dedicate a S.Trifone. Le grotte, probabilmente, risalgono al VI secolo D.C. ed erano inglobate nel perimetro delle mura dell'antico borgo. Su queste grotte fu costruita, nel 1200 una chiesa ed era sulla destra dell'unica porta che dava accesso al paese. La via principale era chiamata "via della Porta".Nel 1835, abbattute le mura e la porta fu ricostruita l'attuale chiesa. Sul frontone è inciso "Nella deputazione di Lorenzo De Pascalis 1835". La porta principale si apre sulla confluenza delle vie: Umberto I, Cutrofiano e Manzoni (anticamente via del Pozzo), Principe Umberto (anticamente via della Porta e Piazza della Repubblica). All'interno, unica navata, c'è l'altare molto semplice e si conservano le statue della "Madonna del Carmine", in cartapesta, "Gesù morto" e "l'Addolorata". La piccola chiesa è molto modesta ma racchiude ricordi e storia.
Il Monastero di S. Agostino
Il Monastero di S. Agostino risale alla prima metà del secolo XVII.La facciata, a parte le arcate dell'ingresso si presenta lineare e priva di elementi decorativi. Oltrepassato il portone d'ingresso si accede al chiostro, al cui centro si può ammirare la cisterna che accoglieva la acque piovane e costituiva un ricca riserva idrica. Tutt'intorno alla cisterna si snoda un porticato con quattro arcate per lato intorno al cortile quadrato. Ogni arcata poggia su quattro colonne lineari, robuste, prive di fregi e di elementi decorativi che si alzano da un basamento circolare. Il capitello è costituito da una modanatura su cui poggia direttamente l'arcata. Ogni lato è lungo 10 metri. La volta della campata è a botte. Di fronte all'ingresso una porta in legno di chiaro stile settecentesco nel cui architrave è incisa la data 1743.Da essa si accede alla sagrestia della chiesa, mentre da quella accanto a sinistra direttamente in chiesa.
Il municipio di Sogliano entrò in possesso del convento della chiesa e delle parti adiacenti in data 1 settembre 1867. La cessione seguì di poco più di un anno la legge riguardante la soppressione delle corporazioni religiose con la quale i beni ecclesiastici furono progressivamente incamerati dallo Stato per cui gli ordini religiosi non potendo basare su rendite certe il loro sostentamento andarono sempre più diminuendo a Sogliano sino a cessare del tutto nell'anno 1962 anno in cui gli ultimi Padri Agostiniani giunti a Sogliano nel 1671 e fautori della progressiva sostituzione del rito greco con quello latino si trasferirono a Napoli.