Ogni partita, al triplice fischio, è già storia. E storia di questa prima edizione del Trofeo Caroli Hotels Under 14 sarà anche l’avventura dei ragazzi del Levante Azzurro Bari. La prossima storia sarà scritta da un altro gruppo, da un’altra squadra, oggi ci piace imprimere questa, dei “polipi” baresi, sulla carta virtuale del web. La loro pagina di ricordi è durata il tempo di tre partite ma la somma di ognuna di esse ha regalato un’emozione sportiva, un avvicendarsi di sensazioni e stati d’animo, di curiosi parallelismi. A cominciare dalla sfida d’esordio contro la Sant’Aniello vissuta a soffrire, a ringhiare, a rinculare. In dieci contro undici fin dal primo tempo per un’espulsione, la truppa allenata da mister Raffaele Cesario ha subito la pressione dei campani. Poi, l’imprevisto, l’uscita del portiere per uno scontro di gioco e il passaggio tra i pali del difensore Cippone. Sembra la capitolazione. Invece, l’intensità degli ultimi minuti è stata unica. Si gioca solo in una metà campo. Il calciatore improvvisato numero uno respinge, para…calcio di rigore per la Sant’Aniello…è finita…pensano i baresi…invece no…il calciatore-portiere si tuffa e salva lo zero a zero…c’è ancora un palo…mischie…poi la liberazione, l’arbitro che indica gli spogliatoi…L’esultanza comprensibile che coinvolge un po’ tutti.
Seconda partita contro il Sassuolo che poi si aggiudicherà il girone a punteggio piano. Il Levante Azzurro che aveva così subito la veemenza della Sant’Aniello tiene testa ai più quotati avversari…passa in svantaggio, pareggia, 3-1, 3-2, 4-2, 4-3, 6-3…perde ma con la certezza di aver impegnato i neroverdi.
Ultima partita. Dopo il risultato della Sant’Aniello, i baresi devono vincere con cinque gol di scarto contro la Reggina per afferrare il secondo posto nel girone e quindi la qualificazione alle semifinali. Rincorrono il loro piccolo, grande sogno i ragazzini del Levante…primo, secondo, terzo, quarto…goool….quattro sono fatti…ne manca uno…l’ultimo…il più importante…quello decisivo…è assedio a Fort Apache…un po’ come quello che il giorno prima aveva compiuto la Sant’Aniello…niente…la palla non entra…la rete non si gonfia…l’urlo rimane strozzato in gola…rimangono la rabbia e la delusione. La gioia di quella stoica impresa di appena ventiquattr’ore prima si è tramutata in un’amaro rimpianto.
E’ storia e per questo sarà ricordata insieme a tutti gli altri spicchi di ricordi che le altre sette formazioni scriveranno fino a domani.