Copertino è un grosso centro agricolo, commerciale, artigianale e industriale che sorge pochi chilometri a sud-ovest di Lecce. Il centro abitato nasce intorno all'anno Mille ad opera dei profughi di alcuni casali distrutti dai Saraceni nel 942. In quell’anno, infatti, i Saraceni invasero la Terra d’Otranto distruggendo Nardò (poi ricostruita) e i casali di Santa Barbara, San Vito, Mollone, Cigliano, Pozzovivo e Casale (scomparsi definitivamente). Gli abitanti sopravvissuti, si riunirono tra di loro formando un nuovo villaggio che chiamarono “Convertino”, che derivava da “Convenio”, ossia il luogo dove i sopravvissuti convennero. In seguito il nome mutò in Conertino, Cupertino e quindi l’attuale Copertino.
Il nuovo casale fu dotato di una chiesa già nel 1088 dedicandola alla Madonna della Neve sotto i Normanni. Il paese si sviluppò durante la dominazione bizantina e ancor più crebbe sotto gli Angioini, tant'è che Carlo d'Angiò elevò il casale del feudo a contea, diventando capoluogo della stessa.
Nel 1270 vede luce l’antica Torre, primo “castello” dei feudatari di Copertino. La contea passò di mano in mano a diverse famiglie finché Tristano di Chiaromonte, ottenuto il feudo dal matrimonio con Caterina Del Balzo Orsini, nel 1430 la munì di mura e bastioni. Nel 1498 Copertino passò agli Scandembergh, principi d’Albania. Nel XVI secolo Alfonso Castriota Scandembergh, fortificò ulteriormente la città dotandola di 23 torrioni di cinta e incaricò il celebre architetto del luogo, Evangelista Menga, dell’edificazione del castello, che ancora oggi stupisce per la sua possente struttura e per la sua eleganza.
Questa fortezza, dal 1540, è bastionata, ha forma trapezoidale ed è circondata da un ampio e profondo fossato. Della costruzione originale medievale restano la Torre ed il lato nord, noto come “Castello Vecchio”. Vi si ammirano la cappella gentilizia del '400, i due portali, quello angioino-durazzesco all'interno, e quello rinascimentale voluto da Evangelista Menga all’esterno che si ispira all’arco del Castel Nuovo di Napoli. Custodisce inoltre la Cappella di S. Marco, anch’essa del periodo rinascimentale.
LE CHIESE
Tra i monumenti più interessanti di Copertino, si può ammirare la Chiesa Matrice della Madonna della Neve, la cui struttura originaria era del 1088, ma che fu rifatta nel Cinquecento e ancora nel Settecento. La facciata e le decorazioni risalgono infatti al 1707. Di pregevole fattura sono le colonne romaniche dipinte e l’affresco della Vergine delle Nevi. Nella facciata principale, di recente, è stata inserita una porta bronzea in cui è ricordata la storia della Basilica. All’interno, mostra altari barocchi e opere pittoriche che vanno dal Cinquecento al Settecento.
L’annessa torre campanaria, è stata costruita nel 1597 secondo un progetto di Evangelista Menga. Alta 35 metri, la torre ha base quadrata ed è suddivisa in due ordini: il primo caratterizzato dalla semplicità volumetrica, il secondo da una forte incidenza scultorea. Qui si trovano infatti superbe semicolonne decorate con medaglioni e fregi e circondate da un grande cornicione, per una delle più imponenti opere rinascimentali di Puglia.
La chiesa di Santa Maria di Casole, invece, è sorta per opera dei Monaci basiliani verso il 1200 nei pressi dell’allora esistente villaggio agricolo di Casole ed oggi si trova sulla strada che da Copertino porta a Nardò. Presenta ancora alcune strutture con affreschi nella cappella romanica a tre navate, qualche lembo di mosaico nel pavimento della sacrestia, una necropoli e tracce di costruzione scavate nella roccia, che erano il convento dei basiliani. A seguito di attacchi turchi, fu ricostruita nel pieno del Cinquecento ed è questo l’aspetto che vediamo oggi, eccetto la copertura a volta ancor più recente e realizzata nel 1668. Restano anche alcuni altari e un coro a tre nicchie per ogni lato. Questa chiesa non va confusa con la Chiesa di San Nicola di Casole, realizzata sempre dai basiliani ed oggi quasi completamente in rovina.
IL SANTUARIO DI SAN GIUSEPPE DA COPERTINO
Risale al 1754-58 la costruzione del Santuario di S.Giuseppe da Copertino. Realizzato alla fine del periodo barocco, ne conserva ancora oggi le forme sinuose e dotata all’esterno di facciata curvilinea e di cupola.
All’interno il complesso sacro si compone di una sala unica per la liturgia; di fronte all'ingresso è posto l'altare maggiore diviso in due parti da un bassorilievo del Cristo risorto che separa la mensa eucaristica dall'ambone (specie di pulpito di pietra, particolarmente in uso nelle chiese paleocristiane, dal quale si tenevano le pubbliche allocuzioni o le letture dei testi liturgici).
La casa del Santo si trova attualmente di fronte alla chiesa stessa ed è spesso raggiunta da pellegrini e devoti.
San Giuseppe da Copertino è noto per essere il “Santo che vola” a causa della sua capacità di alzarsi in volo da terra dopo un periodo di digiuno e preghiera, per questo motivo è anche protettore degli aviatori, nonché anche dell’aviazione anglosassone. Egualmente, questo Santo è anche protettore degli studenti, per un motivo che è probabilmente sconosciuto ai più. Egli nacque nel 1603 da una famiglia molto povera, come sesto figlio. A causa di ciò, non poté avere alcun tipo di istruzione. A causa di ciò, gli ordini di frati dei Conventuali e degli Osservanti non gli consentirono l’accesso. Fu poi considerato poco adatto alla vita in convento anche da parte dei Cappuccini. Alla fine, fu ammesso dai Francescani che lo resero suddiacono con una procedura speciale e lo ammisero quindi al diaconato, il tutto senza aver bisogno di dover sostenere un esame. La particolarità del fatto lo ha reso nel tempo anche protettore degli studenti.
San Giuseppe da Copertino si festeggia in paese ogni 18 settembre con la cosiddetta Intorciata, una lunga processione che attraversa le maggiori vie dell’abitato con canti e banda.